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Lingue e Culture

Lingue parlate in Italia

L'italiano, ovvero il dialetto toscano, assurge a rango di lingua ufficiale d'Italia con l'Unificazione politica della penisola e della Sardegna e Sicilia. La sua diffusione al di là del centro Italia era talmente limitata che i dati statistici riguardo i parlanti dell'Italiano al tempo dell'unità d'Italia non superava il 2%. Lo stesso conte di Cavour parlava l'italiano molto male, dato che la lingua impiegata dopo il piemontese era il francese. Nelle regioni meridionali il siciliano era la lingua della Sicilia ed il napoletano quella della parte continentale del regno. Vengono poi tutte le altre regioni.

Con queste premesse risulta ben chiaro quale fosse il mosaico linguistico presente in Italia.

In questa pagina non andrò ad approfondire le caratteristiche di ogni lingua, ma voglio creare un indice di riferimento dal quale poter accedere agli elementi di carattere filologico che descrivono ogni singola lingua, a scritti, a video con discorsi,  musiche o quant'altro possa essere utile per sentire la lingua e comprendere le differenze con l'italiano.

Un aspetto curioso è che in Italia è uso comune impiegare la dizione dialetto per parlare delle lingue locali. Questa abitudine non solo non corrisponde alla realtà scientifica, ma pone le stesse lingue locali in posizione subordinata e lascia in secondo piano elementi importanti dal punto di vista sociolinguistico. Infatti non si è mai pensato all'insegnamento dell'italiano come lingua straniera, partendo dalla lingua locale proprio per facilitare le capacità espressive di chi inizia la scuola. Considerare cioè il bilinguismo come aspetto naturale, favorendo l'apprendimento dell'italiano in modo meno forzato. Capitava spesso nel passato, e capita ancora, di vedere famiglie che impiegano la lingua locale, ma si rivolgono al bambino solo in italiano. Questo porta spesso a errori grammaticali grossolani uniti ad una  povertà espressiva sconcertante. Forse continuare a usare la propria lingua demandando agli insegnanti, sin  dalla scuola materna, il compito di insegnare correttamente l'italiano a fianco della lingua locale sarebbe molto meglio.  L'esempio dell'Alto Adige dovrebbe essere un punto di riferimento per tutta la nazione.

Certamente non giova il fatto che a livello governativo l'Italia, in buona compagnia della Francia, sia con questa una delle pochissime nazioni che non abbiano riconosciuto le stesse direttive europee volte alla tutela del patrimonio linguistico e culturale dello stato. Fortunatamente la materia è stata recepita da alcune regioni, purtroppo non da tutte.

La documentazione è particolarmente ricca per quelle lingue ormai riconosciute da tempo come tali e oggetto di protezione da parte delle singole regioni. Sarà purtroppo limitato o assente per quelle di più circoscritta diffusione.

Chiunque volesse proporci link a siti che possono fornire approfondimenti di questi argomenti e ce li vorrà sottoporre saremo lieti di pubblicarli.

Per ogni lingua viene fornito un link dove è possibile vedere la lingua scritta ed un altro link dove è possibile ascoltare la lingua parlata, in  canzoni o discorsi. Interessante per vedere in modo concreto la che abbiamo trattato nella pagina indicata dal link. Si può chiaramente notare la differenza.

Come ultima considerazione non ho incluso tedesco e sloveno, altrettanto parlate in Italia, in quanto conosciute e non rientranti nel concetto di minoritarie, anche se in Italia le comunità che le parlano sono ridotte.

Ecco i link alle descrizioni e materiale riguardante le lingue parlate e scritte in Italia:

lingua Occitana:        a           

Lingua franco-provenzale:             

Lingua ladina:                      

Lingua friulana                    

Lingua sarda:                         

lingua siciliana:                      

Lingua greca-grecanico:                 

Lingua albanese:

Lingua ligure:                          

Lingua gallo-italica:               

Lingua veneta:                                  

Lingua napoletana:                 

 

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